sabato 3 dicembre 2011

La mia cara Trebisonda.

La mia cara Trebisonda è simbolo e meta delle mie certezze e dei miei ideali. Questo luogo non è la famosa città situata sulla costa nord-orientale della Turchia sul Mar Nero, ultima roccaforte dell'impero bizantino a resistere all'ondata turca, ma una libreria dove m'è dolce rifugiarmi dalle onde perigliose di una società dove conta l'apparenza, dove regna l'audience e lo share e dove al venerdi c'è la movida dei Murazzi, il sabato l'anticipo di campionato e a metà settimana c'è la Champions.
Mi domando cosa c'è di più strabiliante, in un paese dove la lettura dei libri è da quinto mondo, sapere che un gruppo di persone si ritrova in una libreria, il venerdi sera, a parlare di libri.
I libri, per me, sono i veri immortali perchè resistono alle nazioni, alle mode e spesso, attraverso i classici, impariamo sempre qualcosa. La Trebisonda è la citta che custodisce le storie, le cui mura sono composte dalle pagine dei libri, i mattoni provengono da tutti i continenti  per rappresentare l'universalità delle storie dell'uomo. Un luogo in cui si mischia la scrittura e l'oralità, come al tempo dei grandi narratori dell'antichità che di notte narravano le storie antiche mischiate dalla loro esperienza. Io spesso mi perdo in queste parole nate dal vissuto dei miei tanti fratelli lettori che condividono con me le loro esperienze e sensazioni.
In questa terra magica il custode è il saggio Beppe che a tutti trova il libro giusto. In questa città del mistero non possono mancare animali strani, il gatto timido, il cane divoratore di carta ( lui si che sa che nella carta dei libri c'è il vero tesoro), l'alligatore che mentre pensa lievita e la sirena che ci ricorda i tempi del mitico Ulisse.
In queste serate si può trovare di tutto, c'è chi mette in comune il testo e l'autore che l'ha colpito svelando misteri ai più ancora ignoti ed infine c'è l'ospite straniero che ci trasporta in terre piu o meno lontane, dal Giappone, al Tirolo, dall'India  al Messico.
Infine quando la mente s'è riempita di nuove conoscenze ed il nostro letterato svizzero chiude le narrazioni, s'alzano i calici per un brindisi finale accompagnato da succulente  libagioni.   

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